Approvata dai sindaci interessati la strategia per le aree interne del versante ionico delle Serre

Il progetto presentato dai Gal “Serre Calabresi”, “Terre Vibonesi” e “Terre Locridee”, che daranno il loro supporto tecnico alla realizzazione

È stata approvata mercoledì dai sindaci dei centri interessati, presso l’ampia sala di palazzo “Chimirri” a Serra San Bruno, la strategia per le aree interne del versante ionico delle Serre. Un progetto che ammonta a oltre 12,5 milioni di euro, interessa ben 15 comuni di tre aree e province diverse (Bivongi, Monasterace, Stilo, Guardavalle, Pazzano, Santa Caterina, Isca, Camini, Riace, Badolato, Fabrizia, Mongiana, Serra San Bruno – Ente Capofila – , Nardodipace e Sant’Andrea), è frutto di un lavoro settoriale realizzato da un team di esperti guidato da Jlenia Tucci e sarà gestito con l’assistenza tecnica dei tre Gal di riferimento, “Serre Calabresi”, “Terre Vibonesi” e “Terre Locridee”. Dopo i saluti del padrone di casa, il commissario prefettizio Salvatore Guerra,  i direttori delle tre agenzie di sviluppo Gregorio Muzzi, Emilio Giordano e Guido Mignolli hanno tracciato ai presenti tattiche, linee guida e specificità. Un piano partito ascoltando le esigenze dei territori, che è stato complesso elaborare, in quanto è interprovinciale e include diversi attori. Il punto di partenza è la tutela della biodiversità, vero tesoro dei territori interni, attraverso la creazione di un apposito distretto della biodiversità e del paesaggio rurale, intervenendo su quei settori strategici che rendano piacevole rimanervi e non inducano i residenti a scappare emigrando. Quattro, in particolare, gli ambiti presi in considerazione, non come somma d’interventi ma come strategia di sviluppo complessivo, allo scopo, appunto, di definire la governance, sostenere la qualità dell’ambiente, stimolare la creatività delle persone e trattenere i residenti nelle aree interne: mobilità; socio – sanità; sviluppo locale; istruzione. In questi ambiti si agirà con delle azioni mirate, agevolando la formazione di scuole di alta formazione per i mestieri dell’agricoltura e della montagna, stimolando azioni di conoscenza e partecipazione, incentivando la didattica e gli strumenti per la crescita (percorsi di alta formazione, laboratori scolastici, laboratori per la Fad), creando infrastrutture del territorio (campi di salvataggio delle piante antiche e musei della terra), incitando strumenti di accoglienza (attraverso sistemi innovativi di trasporto per incentivare la mobilità) sollecitando l’innovazione e la creatività imprenditoriale, generando occasioni che invoglino la gente a rimanere (centri intergenerazionali, reti intercomunali di servizi, assistenza agli anziani, pet therapy, postazioni di elisoccorso e pronto intervento). Con tutto ciò si punta a rendere appetibili i centri di riferimento, renderli floridi e ripopolarli. Quella di mercoledì è stata la fase preliminare di approvazione, cui seguirà l’invio al tavolo nazionale e, dopo l’approvazione da parte di questo, la stipula dell’Apq.

 

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