Nel cuore della Locride, fra natura e storia
L’importanza del vivere l’esperienza è nella possibilità di rafforzare la consapevolezza verso i valori del territorio e delle comunità locali. La Locride si conferma uno scrigno che conserva tesori inestimabili e che solo la conoscenza reale può consentire di far riemergere e diventare fattore di sviluppo.
Ai piedi di Pietra Cappa, nel cuore della Locride interna, un gruppo di persone decise a conoscere le emergenze naturalistiche, culturali ed eno-gastronomiche, ha vissuto martedì un’esperienza forte e carica di emozioni in un’atmosfera invernale coinvolgente. L’incontro è stato organizzato e voluto fortemente dal GAL Terre Locridee e dal suo presidente Francesco Macrì, insieme al Gal Kroton, con il suo presidente Natale Carvello, alla Proloco di Natile e all’Osservatorio Ambientale “Diritto per la vita”. Un viaggio nel territorio del Parco d’Aspromonte alla ricerca di quel passato che può diventare la chiave per aprire nuovi sentieri di conoscenza e di sviluppo di un turismo veramente sostenibile. Alla scoperta di luoghi da pochi conosciuti, come Natile vecchio, paese colpito duramente dall’alluvione del 1951, che oggi sta ritrovando vita grazie alla resilienza dei suoi abitanti; come Pietra Cappa, il monolite più alto d’Europa; come il complesso conglomeratico miocenico delle Rocce di San Pietro, insediamento rupestre probabilmente del IX – XII secolo ad opera dei monaci basiliani, con le rocce scavate e trasformate in abitazioni e locali di culto; come i ruderi della Chiesa di S. Giorgio del X sec. d.C., nel singolare paesaggio dei boschi, con il suo impianto a croce greca, che denuncia la sua appartenenza alla tradizione architettonica orientale. Questo spettacolare insieme produce gioia e stupore nel visitatore, alla ricerca di una rinnovata qualità di vita e di benessere spirituale.
I presenti hanno condiviso le proprie idee e avviato un ragionamento sulle possibilità di un progetto di sviluppo; hanno concluso, alle pendici del monolite, con una degustazione di ricette tipiche del territorio, che ha ulteriormente arricchito i partecipanti di genuinità e di consapevolezza su rispetto, devozione e senso di responsabilità per i doni della natura. La degustazione è stata a base di carne e salumi di Maiale Nero d’Aspromonte, animale antico, allevato allo stato brado negli stessi luoghi e di cui i partecipanti hanno vissuto l’emozione dell’incontro nei boschi.
All’iniziativa hanno partecipato anche i responsabili di Calabria Avventura e di Esse Turismo Calabria, il professore Giuseppe Maiorano dell’Università del Molise, imprenditori del territorio. Tutti hanno offerto il proprio contributo alla costruzione del progetto, che deve essere capace di valorizzare l’identità locale, attraverso l’integrazione delle risorse ambientali con l’ospitalità di qualità, con l’enogastronomia, con il turismo esperienziale e sostenibile. Un progetto che accomuni la Locride con l’area del Crotonese, al fine di condividere percorsi di crescita e sperimentare processi di valorizzazione.
Locri, 22 dicembre 2021