Famiglia Vitacee
La salita verso i piani di Egua a Motta San Giovanni offre viste mozzafiato su Taormina e sull’Etna, soprattutto in giornate terse e ventilate. Tuttavia, l’altopiano una volta rigoglioso di vigne è ora un luogo desolato, segnato dalla mancanza di industrializzazione e dalle rovine delle vecchie fabbriche. La zona, un tempo teatro di attacchi dei pirati turchi e calabresi, ospita ora un’oasi di biodiversità con varietà di viti tipiche della zona dello Stretto e piante tradizionali di Montebello Jonico.
Le viti di Egua, legate alle antiche civiltà greche, romane e bizantine, prosperano ancora grazie alla presenza di numerosi frammenti di tegole e giare romane. Le varietà prevalenti includono Nerello, Malvasia, Inzolia, Zibibbo e Alicante, spesso utilizzate in blend o in purezza per produrre vini diversi, dal bianco secco al rosso intenso. L’Alicante Femminella, in particolare, contribuisce con i suoi aromi delicati e il suo alto tenore zuccherino.
In una vigna è riconoscibile anche d’inverno, quando le viti sono spoglie, per il colore particolare dei tralci, che a lignificazione completa evidenziano delle striature che danno sul giallo, mentre il grappolo risulta compatto e tronco, con gli acini sferici, di un bleu intenso, ricchi di pruina.
La buccia delle bacche è molto spessa, premessa indispensabile perché siano ricche di polifenoli e possano scaricare tanto colore nella composizione dei vini a cui sono preposti; l’Alicante fimmanella era presente nella componente delle uve che davano il Pellaro.