Famiglia Rosacee
La varietà di pero nota come basilicuzza, trae le sue radici dalla parola greca per “reale” o “figlio di re”, evidenziando la sua origine bizantina. Questo tipo di pero produce frutti degni di un re sia per la loro graziosità che per il loro gusto gradevolissimo che sa un po’ di moscato misto a cannella; sono minuscoli, graziosissimi, dal peduncolo una volta e mezza più lungo del frutto, carnoso per una parte, e che a maturazione assumono la colorazione dell’oro. Per tale ragione spesso erano destinati esclusivamente ai benestanti. I contadini meno abbienti, invece, si dedicavano alla coltivazione di varietà meno pregiate, come la Muntagnisi, la Filipparica e la Lisciandruni, utilizzate principalmente per nutrire i maiali o per produrre pere secche, fondamentali per la sopravvivenza in inverno. La frutta era un richiamo irresistibile per i bambini, che organizzavano vere e proprie incursioni nei campi dei ricchi per gustarla.Le basilicuzze erano portatrici di un significato culturale e storico nell’area della Chora della Grecìa, specialmente a Bova, dove è resistita la lingua e la cultura greca di fronte all’imposizione della Chiesa latina.